Telegram, canali pay tv pirata cancellati. Maxi operazione

Operazione “The Perfect Storm”: le forze di polizia schierate nei confronti della pirateria che viaggia tramite Iptv. Ecco com’è andata.

MAXI OPERAZIONE ANTI-PIRATERIA: DOVE

La maxi operazione anti-pirateria “The Perfect Storm” è stata coordinata da Giovanni Melillo (Procuratore della Repubblica) e diretta da Vincenzo Piscitelli (Procuratore Aggiunto) e Valeria Sico (Sostituto Procuratore).

Il tutto si è concluso tramite l’Agenzia Europea Eurojust per individuare più di 50 milioni di utenti in tutta Europa (Grecia, Bulgaria, Olanda, Francia, Malta, Germania e Svizzera), con contratti di abbonamento a Iptv pirata, siti illegali di live streaming e canali Telegram.

Di essi circa 5 milioni sono stati colpiti in Italia dai finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche con il Servizio di Polizia Postale. Ecco com’è andata.

CANALI PAY TV PIRATA CANCELLATI: L’INTERVENTO

La procedura è iniziata il 6 novembre 2020 con l’intervento della Guardia di Finanza, che ha agito con alle spalle la Procura della Repubblica dal Tribunale di Napoli.

Da allora è iniziato il progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card dei pirati, con conseguente oscuramento dei siti web e dei canali Telegram che vendevano e riproducevano i contenuti dell’Iptv illegale.

L’incursione ha interrotto la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio dei principali campionati europei, bloccando la visione a centinaia di migliaia di utenti con contratti di abbonamento Iptv pirata.

L’avviso di stop forzato è intervenuto simultaneamente su tutti gli schermi in sostituzione delle immagini, comunicando perentoriamente che il sito tramite cui gli utenti stavano guardando illegalmente il programma era sotto sequestro.

MAXI OPERAZIONE ANTI-PIRATERIA: LO SCHEMA

Le attività sono state svolte anche in 5 Paesi extra UE, tra cui USA, Regno Unito, Russia, Ucraina e Svizzera: la mega operazione ha richiesto più di 600 finanzieri da 91 diversi Comandi territoriali, con altri 300 appartenenti ai collaterali esteri.

Si tratta di un sistema di tipo piramidale molto articolato, basato su piattaforme informatiche di ultima generazione con sorgenti di contenuti in arrivo da svariati punti d’Europa.

L’obiettivo principale era la trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore delle principali pay TV e servizi “Over The Top” come Netflix, Dazn e Disney+ in contenuti fruibili illegalmente.

I Server sono stati identificati in data center collocati in tutto il mondo, grazie a cui i criminali informatici alimentavano migliaia di servizi illegali Iptv, servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram. I pagamenti? Anche attraverso criptovalute e Paypal.

TELEGRAM MAXI OPERAZIONE CHIUSURA: I NUMERI

I numeri dietro alla maxi operazione “The Perfect Storm” sono impressionanti: oltre 5.500 risorse informatiche bloccate, tra cui server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming. Per quanto riguarda Telegram, il blocco ha colpito oltre 350 canali.

Inoltre, altri 350 siti vetrina e 370 canali Telegram sono stati oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura per azzerare le possibilità di continuare con la riproduzione di video illegali, contro i responsabili dell’organizzazione che avevano predisposto queste ulteriori risorse di backup per fronteggiare possibili azioni repressive da parte della legge.

L’Action Day è stato fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti e prevedeva la custodia cautelare in carcere in Italia con il provvedimento di sequestro e confisca di 10.619.000 euro nei confronti di 23 indagati.

Non solo: sono previsti 30 decreti di perquisizione e sequestro nelle centrali di ritrasmissione del segnale pirata e il sequestro di 334 account PayPal per la raccolta dei profitti.

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Categorie: Telegram

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